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Lui & Lei

UN VIAGGETTO IN FURGONE


di Pistola45
10.12.2017    |    9.510    |    2 9.3
"Ce l'ho già duro come l'acciaio, continuo a guidare, siamo a metà strada tra Bologna e Firenze, tutto curve..."
Sono su un furgone x andare in Sardegna, devo portare là delle moto che ci faranno divertire, io guido e lei è seduta al mio fianco.
Si parla del più e del meno, ma ad un certo punto la mia mente parte x la tangente e inizio ad eccitarmi.
Senza dire nulla alzo il riscaldamento al massimo, lei non se ne accorge subito, ma quando l'aria diventa torrida mi chiede di abbassare, o di dirle come si fa.
Le dico che l'unico modo è spogliarsi, con un tono che è tutto un programma.
Lei capisce, mi guarda, e senza un commento comincia.
Via la maglia e la camicia, poi lentamente i pantaloni. Il vetro del furgone è molto grande, la possono vedere tutti ma non gl’importa. Ce l'ho già duro come l'acciaio, continuo a guidare, siamo a metà strada tra Bologna e Firenze, tutto curve.
Ora è in tanga e reggiseno, ha un culo da sballo.
"E di quelle poche cose che restano cosa ne fai?"
Mi guarda con aria di sfida e si toglie il pezzo sopra, poi senza togliermi gli occhi di dosso anche le mutandine, mentre le tette, ora libere, ballonzolano sulle imperfezioni dell'asfalto.
Distolgo per un momento lo sguardo dalla strada per guardarla e noto che i pochi, cortissimi peli più vicini alle grandi labbra sono imperlati di umido. E' già bagnata fradicia!!!
Allungo una mano per toccarla, prima la tetta più vicina a me, poi la fica. Con la mano a cucchiaio raccolgo più "sughetto" possibile e lo porto alle mie labbra, leccandomi le dita, poi rifaccio la manovra facendole però leccare a lei.
Mi si avvicina e comincia a toccarmi al di sopra dei pantaloni, poi abbassa la lampo e infilandosi sotto l’elastico mi tocca la pelle del cazzo con le dita.
Io continuo a guidare, siamo in ritardo per il traghetto e non possiamo proprio fermarci, però alzo le chiappe dal sedile così da potermi abbassare pantaloni e boxer.
Me lo mena leccandomi sul collo, potrei andare fuori strada da quanto è difficile ora seguire le curve, ma ci sono viadotti altissimi, DEVO restare concentrato sulla guida.
Smette di leccarmi il collo, ma non di leccarmi. Ha iniziato un fantastico pompino.
Ma la faccio smettere subito, xché lo fa talmente bene che sto già per venire. Non voglio!
"Non sai quanto vorrei leccarti e mangiarti quella fica così bagnata..."
allora lei -lo giuro- inarca la schiena puntandosi sul sedile con le mani, fa passare la gamba sinistra dietro il mio poggiatesta e l'altra davanti alla faccia, appena sotto la visuale degli occhi, col piede destro puntato contro il mio finestrino. Ho la sua passera spalancata ad una spanna dalla bocca, e posso anche vedere la strada.
"Accomodati caro…"
Mi ci butto a pesce e comincio a morderla e laccarla, pensando che non potrà resistere in quella posizione per molto tempo. Con gli occhi sulla strada, le mani sul volante per curvare e la bocca spalmata nella sua parte più intima. Resiste in quella posizione e gode ben più del solito, raggiunge l’orgasmo in men che non si dica, urla come una maiala che sta x essere sgozzata! Bingo, pensavo non ci saremmo riusciti. Ma non le basta, riesce a resistere in quella posizione e la cosa si ripete per altre due volte, con lo stesso fantastico risultato. Ora è accasciata sul sedile, con uno splendido sorriso stampato sul viso.
"Che bello sentirti godere, e quanto hai goduto…"
Le mi guarda, un attimo di esitazione e…:
"E' stato bellissimo ma non credere che mi basti"
Si solleva con le mani sul sedile trascinandosi fin sopra di me, girata verso la strada, prende in mano il volante e cerca di impalarsi scendendo sul mio cazzo di pietra. Realizzo subito cosa vuol fare e con una mano lo tengo stretto guidandolo fin dentro le sue grandi labbra, oscenamente fradice. Cerco di vedere la strada oltre la sua schiena sporgendomi a destra e sinistra mentre Lei si agita col bacino avanti e indietro, ma non le piace, dice che non mi sente abbastanza. Anche a me non soddisfa molto, non riesco a entrarle completamente dentro e troppo spesso il cazzo scivola fuori.
"Girati verso di me"
Sul furgone c'è abbastanza spazio, si è girata e messa su di me a cavalcioni, impalandosi e lasciando scendere le gambe fino a terra, una di qua e l'altra di là del sedile di guida, viso contro viso. Io continuo a guidare e lei mi scopa, guardandomi in faccia, incurante del fatto che qualcuno possa vederci, tanta è l'eccitazione del momento. Io sono indaffaratissimo a cercare di guidare, di vedere la strada, ma nello stesso momento così eccitato che vorrei bloccarmi in mezzo all’autostrada e scoparla con una violenza inaudita, violentarla!
Ma non c'è tempo, continuiamo a guidare e a scopare come pazzi finché esplodiamo insieme ringhiando come due animali. Qualche minuto di rilassamento, si sfila da me, mi ripulisce prima con la bocca e poi con lo scottex, poi ripulisce se stessa e ci rivestiamo, sempre guidando.
Abbasso il riscaldamento guardo l'orologio, è passata un'ora e mezza e siamo vicini a Pisa.
Non perderemo il traghetto.
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